Quali sono gli strumenti dell’UE contro le fake news?
L’Unione Europea riconosce e considera attuale il problema delle fake news, e ha introdotto misure e azioni per contrastarlo.

Di fronte alla rapida diffusione difake news, l’UE ha messo in campo una serie di strumenti per combattere la disinformazione. La regolamentazione in questo ambito non è semplice, perché si scontra con il principio della libertà di espressione, che è uno dei pilastri dell’UE ed è garantito dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Non si tratta quindi di vietare la disinformazione, salvo nei casi in cui essa rientri nell’ambito del diritto penale dei singoli Stati membri (come la diffamazione, l’insulto, i discorsi d’odio, ecc.).
Tuttavia, per limitare la diffusione delle fake news, l’UE ha adottato un Codice di buone pratiche, firmato da circa trenta attori chiave del settore dell’informazione online (tra cui Google e Facebook). Sebbene il codice non sia vincolante, impegna le persone firmatarie ad adottare misure, come ad esempio impedire a chi produce fake news di guadagnare attraverso la pubblicità.
Un ulteriore passo avanti è stato compiuto nell’agosto 2023 con l’entrata in vigore del Digital Services Act, che obbliga le piattaforme digitali più grandi a rendere trasparenti i loro sistemi di raccomandazione dei contenuti agli utenti. I deepfake sono invece regolamentati da un’altra normativa, il Regolamento sull’Intelligenza Artificiale (AI Act). Questo impone a «chi utilizza un sistema di IA per generare o manipolare contenuti visivi, audio o video che costituiscono un deepfake […] di indicare che tali contenuti sono stati generati o manipolati artificialmente».
L’UE sostiene anche la ricerca sulla disinformazione attraverso l’Osservatorio Europeo dei Media Digitali (European Digital Media Observatory).
Tutti questi strumenti dell’UE contro le fake news contribuiscono a fornire un quadro normativo e a rendere le piattaforme di social networking – che svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione delle fake news – più responsabili. Di fronte a tutto ciò, l’educazione rimane lo strumento migliore, per dotare ogni persona cittadina europea di spirito critico e degli strumenti necessari per riconoscere contenuti falsi o manipolati.
0 Comments